- Oggetto:
Storia della fotografia - M-STO/04
- Oggetto:
Anno accademico 2010/2011
- Codice dell'attività didattica
- SCF0259
- Docente
- Giorgio Olmoti (Titolare del corso)
- Corso di studi
- laurea magistrale in Discipline cinematografiche. Storia, teoria, patrimonio [LM-45]
laurea magistrale in Televisione e nuovi media [LM-65] - Anno
- 1° anno 2° anno
- Periodo didattico
- Secondo semestre
- Tipologia
- A scelta dello studente
- Crediti/Valenza
- 9
- SSD dell'attività didattica
- M-STO/04 - storia contemporanea
- Oggetto:
Sommario insegnamento
- Oggetto:
Obiettivi formativi
A partire dagli anni Cinquanta possiamo parlare di fotografia di massa, intesa come pratica della testimonianza per immagini estesa ad ampie fasce della popolazione, ma anche come motore narrativo veicolato dai media. I progressi tecnologici consentono, in sincrono con il benessere economico, a molti di accedere alla pratica della fotografia e abbassano nel contempo i costi della riproduzione su carta stampata, consentendo una larga diffusione di immagini fotografiche. La fotografia, già accreditata come strumento efficace per l'implementazione della memoria collettiva diventa anche ottimo gestore di archivi domestici. In ambito professionale, si lavora molto su archetipi narrativi che passano dalla lezione dei fotografi americani o francesi, il che sollecita i reporter italiani a partire dalla fine degli anni Cinquanta a cimentarsi con il fotogiornalismo, con il fotoracconto e la fototestimonianza. L'elaborazione dei modelli di riferimento porta, alla fine degli anni Sessanta, alla definizione di una foto marcatamente autoriale in cui emergono tratti distintivi che crescono e si connotano in parallelo ai modelli sociali e alle vicende italiane. Negli anni Settanta la fotografia acquisisce una sua voce definita, attiva motori narrativi peculiari, propone professionalità riconosciute tra i protagonisti del reportage ma anche dell'editoria, della divulgazione e della critica. L'analisi degli anni Settanta attraverso il linguaggio mutante della fotografia e attraverso i criteri di diffusione e le tecniche di ripresa è la possibilità di attivare un percorso che ci consenta di riflettere efficacemente sulla fotografia prima di quel tempo proiettandola all'oggi, avendo come riferimento un decennio fortemente connotativo per la fotografia italiana. L'analisi del linguaggio fotografico verrà estesa allo studio della comunicazione che passa dagli impaginati delle riviste alle pubblicità, dalle copertine dei dischi agli archivi domestici. Gli "anni di piombo" saranno certo uno dei cardini narrativi ma attraverso le foto degli anni Settanta l'indagine si sposterà su tutti gli elementi connotativi della società, della politica, dell'economia di quel tempo.
Il corso prevede la proposta di proiezioni tematiche, l'analisi di materiali in originale che consentano di esplorare tutti i criteri della metodologia della ricerca applicata alle fotografie e agli archivi, cenni di tecnica della ripresa che consentano di decrittare le modalità di realizzazione delle fotografie, la proposta di analisi di un archivio domestico.
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Risultati dell'apprendimento attesi
L'esame consiste in un'unica prova scritta.
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Programma
L’esame dovrà essere preparato, oltre che sui materiali proposti a lezione, sui seguenti volumi:
Tano D'Amico, Gli anni ribelli, Editori Riuniti, Roma, 1998
Roland Barthes, La camera chiara, Einaudi, 2003
Claudio Marra, Le idee della fotografia. La riflessione teorica dagli anni Sessanta a oggi, Bruno Mondadori, Milano, 2004
Testi consigliati e bibliografia
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Note
Il corso sarà svolto in compresenza con il corso "Fonti iconografiche e audiovisive per la ricerca storica" tenuto dal professor Giovanni De Luna.
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